La storia
di Alessia
Il mio bimbo è nato il 6 giugno. Mi trovavo in ospedale già da da più di due settimane perché lui non cresceva nella pancia e i dottori monitoravano la situazione. Ho vissuto quei giorni costantemente con la paura di quello che poteva accadere. Ricordo le coccole delle ostetriche e le lunghe chiacchierate con Paola, la mia compagna di camera con cui sono subito entrata in sintonia. Lei poteva capirmi perché come me, ha visto nascere le sue piccole troppo presto. Nonostante la tristezza di quei lunghi giorni, non mi sono mai sentita sola. Si facevano lunghe passeggiate nei corridoi e chiacchiere accanto al carrellino del the con le compagne di corridoio. Il parto è stato improvviso, il mio piccolo mi è passato accanto senza avere la possibilità di vederlo.
Ci siamo incontrati la prima volta il giorno seguente, lui era nella culletta termica, dove ad ogni suono, avevo paura che qualcosa non andasse. Era lì, piccolo piccolo e indifeso.
Lì c'era la mia compagna di camera con le sue due bimbe e la mia compagna dell'ora del tè con il suo bimbo e tante altre mamma con cui dalla prima chiacchierata, mi è sembrato di conoscerle da sempre.
Noi siamo state le mamme della tin ed è proprio vero che da allora, si crea un legame che in un contesto diverso si sarebbe creato a fatica, o probabilmente mai.
La gioia più grande è stata al momento delle dimissioni.
Non è trascorso molto tempo da quando tutto è cominciato, ma questa esperienza è stata sicuramente la più preziosa e la più indimenticabile, grazie alle persone meravigliose che ho incontrato. Personale medico, infermieristico, volontarie, compagne di camera, di corridoio. Le mamme della tin, si capiscono anche solo con uno sguardo e quando le incontri nei corridoi dell'ospedale per i controlli dei nostri piccolini, ci sono grandi abbracci e felicità.
#prematurità #pretermine #incubatrice #terapiaintensivaneonatale #TIN