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  • Neonatologa Dott.ssa Cristina Spinello

Lo svezzamento nei bambini nati prematuri


Per svezzamento o dimezzamento si intende quel graduale passaggio dall'alimentazione esclusiva di latte, materno o di formula, verso un’alimentazione più variegata come frutta, verdura, cereali,carne. Con la crescita sono necessarie maggiori vitamine, sali minerali, proteine, ferro e calcio: per questo è necessario affiancare al latte anche altri tipi di alimenti. Nel bimbo nato a termine indicativamente verso i 6 mesi, si iniziano le prime proposte complementari al latte, offrendo singolarmente frutta, brodi vegetali, seguite da pappe con cereali e carne.

Il neonato prematuro nasce con una ridotta riserva di nutrienti e con un metabolismo ancora immaturo, ma proprio la sua prematurità, crea una maggiore necessità di calorie per favorire la crescita. Dobbiamo inoltre considerare che varie patologie molto frequenti alla nascita rendono molto complesso e difficile soddisfare le sue esigenze nutrizionali. Per questi motivi molto spesso nelle prime settimane di vita, va incontro a una carenza di proteine e calorie che porta a un rallentamento della crescita, a un recupero più lento del calo fisiologico, a maggiori rischi per la sua salute e per il suo sviluppo neurologico.

Superato un inizio così difficile e complesso durante il quale uno degli obiettivi dei medici è garantire una crescita il più simile possibile a quella intrauterina, l’organismo mette in atto meccanismi di recupero che portano a un aumento di crescita di peso, lunghezza e circonferenza cranica che permetterà, alla maggior parte dei prematuri, di recuperare la crescita entro i primi 2/3 anni di vita, ma questo processo di compensazione è soggettivo e potrebbe durare anche fino all'adolescenza.

Lo svezzamento rappresenta quindi un momento particolarmente importante per la nutrizione del prematuro perché la sostituzione graduale del latte, diventa rapidamente la principale fonte di energia e nutrienti per il bambino. È quindi di fondamentale importanza che questo passaggio venga effettuato correttamente sia per quanto riguarda i tempi che per quanto riguarda le modalità in quanto si tratta di una tappa che può contribuire notevolmente sia a promuovere lo sviluppo neuro motorio del neonato pretermine, sia ad ottimizzare la sua crescita che molto spesso è stata rallentata nelle prime fasi della vita a causa di insufficienti apporti nutrizionali e a problematiche cliniche correlate alla prematurità.

Relativamente al periodo in cui iniziare lo svezzamento nei bambini nati pretermine è utile considerare i vari aspetti della loro nascita: l’età gestazionale, il peso alla nascita, la tempistica dell’eventuale intubazione, il tempo della degenza, le patologie riscontrate durante la degenza, le ripercussioni successive, la curva di crescita. Questi sono fattori che semplicemente vanno considerati nella valutazione per l’inizio dello svezzamento e forse l’unico dato certo è che non esiste un’unica regola o tempistica nell'introduzione di altri alimenti oltre al latte, nel bambino nato pretermine.

Di certo è indispensabile considerare il passaggio da movimenti involontari e spontanei atteggiamenti volontari e consapevoli. Ad esempio l’acquisizione dell’importante competenza, della fase orale, del passaggio dal riflesso di suzione e di estrusione della lingua, che è un movimento involontario, ad un movimento volontario di apertura della bocca verso il cucchiaino e di deglutizione di pasti semiliquidi. Non da meno va valutata la competenza motoria che va dal grasping, che è un riflesso involontario di aggrapparsi, alla coscienza e capacità di afferrare le cose con le mani, di protendere le braccia, di sostenere bene il capo e di girarlo, si stare in posizione semi seduto, di interagire con gli adulti. Solo a questo punto del suo sviluppo sarà in grado di deglutire cibi semi solidi e saprà accettare in bocca oggetti diversi dal capezzolo della mamma o dalla tettarella come un rigido cucchiaino.

Relativamente alla capacità digestive si attivano nel momento di introduzione del nuovo alimento e si iniziano a sintetizzare i vari enzimi digestivi necessari al metabolismo, la mucosa intestinale e le varie ghiandole, come il pancreas, sono mature per produrre quanto necessario per metabolizzare gli alimenti.

Relativamente alle capacità digestive l’introduzione di nuovi alimenti mette automaticamente in funzione gli enzimi digestivi necessari per il metabolismo e per la mucosa intestinale perché le varie ghiandole, come il pancreas, sono potenzialmente mature per produrre quanto necessario per metabolizzare i nutrienti.

 

Ogni bambino percorre le proprie tappe di crescita in modo individuale e personale, anche inconseguenza del proprio percorso di “maturazione extra-uterina” e del proprio bagaglio genetico.

Per questo è importante sia da parte dei genitori che da parte del pediatra, osservare, capire ed interpretare con cognizione di causa, le nuove esigenze e necessità di un bambino nato pretermine.

 

Si inizia con piccoli assaggi, solitamente di frutta, preferibilmente biologica, proponendo a metà mattina o a metà pomeriggio mela o pera grattugiata e in seguito un mix di frutta, per poi proseguire a proporre il pasto principale con brodo vegetale, cereali e carne. Ogni nuovo alimento va “testato”per un tempo di 4-6 giorni, tempo utile per verificarne la tolleranza e per abituare il bimbo a nuovi gusti, nuove sensazioni e sulla base delle sue reazioni si può proseguire con le nuove proposte alimentari. Naturalmente anche la quantità dei vari alimenti andrà calcolate in base al peso e alle personali richieste del piccolo e resta fondamentale la consulenza del pediatra che monitorerà la sua crescita durante questa fase di sviluppo. In ogni caso è necessario considerare la necessità dei lipidi e quindi l’introduzione di almeno un cucchiaio di olio extra vergine di oliva al giorno è determinante.

La dieta che viene scelta deve essere ricca non solo di ferro e calorie ma anche di vitamine, in particolare di vitamina A (uova, latticini, verdure scure o gialle, carote, zucca, pomodoro), vitamina C (frutta, verdura, patate), vitamina B (fegato, uova, latticini, banane, verdure verdi a foglia larga,semi di soia e di arachide), folati (legumi, verdure verdi a foglia larga, succo di frutta). Resta implicito che nei bambini con difficoltà di crescita può essere utile l’ausilio di un dietista per ottimizzare gli apporti.

Possono, in alcuni casi, evidenziarsi delle difficoltà tipiche nelle prime fasi della deglutizione di alimenti semi solidi, in un grave pretermine che è stato lungamente intubato. E’ sempre necessario considerare che la maturazione di questi piccolissimi bambini non ha avuto un decorso fisiologico egli interventi terapeutici, necessari per la loro sopravvivenza, possono in qualche modo “interferire”su alcuni aspetti come appunto la deglutizione, lo stimolo della fame o l’approccio con sapori e consistenze diverse dal solo latte, reazioni che nei nati a termine, insorgono del tutto spontanee ed involontarie. L’alimentazione nei primissimi mesi di vita di un neonato sotto le 34 ca. settimane di gestazione è del tutto automatica ed avviene tramite sondino naso-gastrico, non esistono per il piccolo le fasi emozionali di fame – nutrizione – appagamento e di conseguenza potrebbero risultare difficili le tappe della nutrizione e quindi anche dello svezzamento. Ciò non significa che sussistano complicazioni dello sviluppo neuro motorio, semplicemente va considerata la modalità con cui i neonati pretermine hanno i loro primi approcci con la nutrizione.

Per aiutare i piccoli durante lo svezzamento e per sostenerli passo dopo passo nella conquista della loro autonomia possono essere utili strumenti appositamente pensati per loro che facciano acquisire un’attitudine positiva e favorevole verso il cibo: la linea di piatti, posate e tazze di Chicco è pensata proprio per aiutare i piccoli ad acquisire autonomia durante il momento del pasto.

Le prime posate leggere e in materiali morbidi, con presa ergonomica; piatti colorati e infrangibili; tazze evolutive che seguono le loro esigenze favorendo il passaggio dalla suzione alla deglutizione e garantendo autonomia al piccolo. Ricordatevi sempre di introdurre le novità gradualmente senza insistere ma stimolando il bambino alla curiosità, condividendo e congratulandosi per ogni suo progresso.

 

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