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Legge 104 per i neonati prematuri



Parliamo nuovamente della legge 104/92 per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità. I principali fruitori della Legge 104 sono le persone con disabilità ed i loro caregiver, ma specificatamente nel nostro caso, parleremo dei neonati pretermine o neonati a rischio e dei loro genitori.


Grazie all’impegno di associazioni di genitori di bambini nati prematuri o con patologie, da qualche anno viene riconosciuta la Legge 104/92 anche per questi bambini. Nel caso specifico di un neonato ospedalizzato alla nascita, è possibile ottenere il riconoscimento della Legge 104/92 affinché possa essere tutelato ed assistito nel migliore dei modi dai propri genitori. Sono neonati estremamente fragili anche dopo la dimissione dai reparti di terapia intensiva neonatale, in particolare nei casi di nascita al di sotto della 30 settimane di gestazione o affetti da particolari patologie o sindromi. Sono bimbi che per la loro sopravvivenza, devono imparare molto prima a respirare, a succhiare e a deglutire e che possono manifestare alcune difficoltà nella loro autonomia.


Per questo viene richiesta la possibilità di un riconoscimento specifico per le loro difficoltà iniziali che nella maggior parte dei casi possono risolversi durante la crescita, ma che determinano un impegno costante ed attento da parte dei genitori che devono seguirli e curarli con particolare attenzione, monitorarli in ogni fase quotidiana, come l’alimentazione, che potrebbe risultare ancora molto complicata, o la postura, che potrebbe richiedere un percorso terapeutico specifico.


É estremamente importante seguire un bambino che, anche se non viene riconosciuto con una specifica e conclamata disabilità, resta una persona che ha l’estrema necessità di essere seguito da un follow up adeguato, di essere supportato con percorsi riabilitativi, che ha bisogno di una costante assistenza a cui i caregiver sono totalmente dedicati.


Il riconoscimento e l’applicazione della Legge 104/92 per questi bambini, favorisce il loro percorso valutativo di crescita e agevola i genitori con una serie di privilegi che intervengono concretamente nella vita quotidiana.



In quale caso si può richiedere la Legge 104 per un neonato?

  • Quando il bambino o bambina o bambini in caso di gemelli, nascono al di sotto della 29ma settimana di gestazione

  • Quando si riscontrano complicazioni cliniche durante la degenza in terapia intensiva neonatale (operazioni chirurgiche, interventi particolari, infezioni, aggravamenti dello stato clinico…)

  • Quando la dimissione dal reparto di patologia neonatale avviene con ausili particolari (saturimetro, nutrizione enterale, …)

  • Quando, alla nascita a termine, si manifestano delle particolari condizioni per cui è necessario il ricovero in un reparto di terapia intensiva neonatale

  • Quando sussistono delle patologie o sindromi alla nascita



Quando è consigliabile iniziare le pratiche per la domanda per la Legge 104?

  • Quando il neonato è ancora ricoverato nel reparto di terapia intensiva neonatale

  • Quando al neonato viene diagnosticata una patologia o una sindrome


Quali sono le procedure burocratiche?


La domanda deve essere inoltrata all’INPS di riferimento della propria residenza o domicilio con modalità telematica, cioè attraverso il sito web ufficiale dell’INPS. Quindi è necessario fare la richiesta attraverso un medico certificatore, accreditato INPS, il quale compila il certificato medico introduttivo, modello AP68 e, a seconda della situazione, potrà segnalare la gravità che, se riconosciuta in seguito, (comma 3 art. 3) stabilirà la possibilità della madre o del padre, di poter seguire costantemente il proprio figlio con un congedo straordinario.


In qualche reparto di terapia intensiva neonatale potrebbe esserci un medico certificatore e la procedura potrebbe essere molto più facile, ma in ogni caso sarà necessario raccogliere tutta la documentazione e la cartella clinica del bambino e sottoporla al pediatra di base, che va scelto anche se il bambino è ancora ricoverato. Il pediatra potrebbe chiedere ulteriori approfondimenti ai neonatologi che hanno in cura il bambino ed una volta compilata la domanda, il medico ne rilascia una copia ed un codice identificativo ai genitori.


A questo punto sarà necessario rivolgersi ad un patronato di assistenza e di tutela dei lavoratori, o associazione di categoria, o CAAF, il quale, dopo la compilazione di altri moduli, presenterà all’INPS la richiesta di visita della Commissione Medica per il riconoscimento di invalidità temporanea del bambino. Se il bambino è ancora ricoverato, in entrambe le richieste è necessario specificare che si richiede visita domiciliare o in ospedale dove il bambino è ricoverato.


In seguito arriverà una raccomandata di convocazione della visita da parte della Commissione Medica, presente in ogni ALS Italiana, che solitamente è composta, oltre che da un medico INPS anche da un operatore sociale ed un esperto per i vari casi da esaminare. La visita può avvenire presso il domicilio del bambino, o presso il reparto ospedaliero dove è ricoverato, previa richiesta del medico, o presso il luogo e data che il sistema informatico dell’INPS stabilisce. Generalmente per lo svolgimento delle visite ordinarie si prevede un tempo massimo di attesa peri a 30 giorni dalla data di presentazione della domanda.


Al momento della convocazione della visita si porterà tutta la documentazione, la cartella clinica, il programma di follow up, la prescrizione delle terapie riabilitative, ecc. Il riconoscimento del comma 3 art. 3 riconosce la gravità della patologia e permette in seguito la possibilità di richiedere permessi o congedo per il genitore richiedente.



A cosa dà diritto il riconoscimento della Legge 104?


Il riconoscimento della Legge 104 prevede il diritto ad importanti agevolazioni per i genitori, biologici o adottivi, che siano lavoratori dipendenti con un regolare contratto di lavoro, quali i permessi lavorativi retribuiti. Fino all’età di 3 anni, possono chiedere alternativamente il prolungamento del congedo parentale per un periodo complessivo, compreso il congedo ordinario, non superiore a 3 anni, da fruire entro il 12° anno di età, 2 ore di permesso giornaliero ovvero 3 giorni al mese continuativi o frazionati. Dai 3 ai 12 anni di età del figlio, è possibile chiedere il prolungamento del congedo parentale, nei limiti sopra citati, o 3 giorni al mese continuativi o frazionati. Per i figli di età superiore ai 12 anni, i genitori hanno diritto unicamente ai 3 giorni mensili.


Inoltre, nel caso in cui venga riconosciuta la gravità, comma 3 art. 3, un solo genitore potrà usufruire del congedo straordinario che prevede lo stipendio pieno e che dura al massimo 2 anni, ma che al termine del periodo disposto dalla commissione medica sarà possibile proporre la revisione.


Agevolare anche le famiglie meno fortunate attraverso un percorso di tutela e di prevenzione dei piccoli neonati, può solo contribuire a rendere più sana la società, proteggere il nucleo famigliare e garantire un percorso lavorativo anche per chi sta vivendo delle reali e tangibili difficoltà.


Per altre informazioni e per un confronto:

info@amatiprima.it o chiamare il 345 4520410


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