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  • Immagine del redattoreEducatrice Neonate Cinzia Caltabiano

Corsi preparto e Prematurità argomento tabù


Nelle ultime settimane sui gruppi social di future e neomamme, sono moltissimi i post che vengono pubblicati di corsi preparto che ritornano ad essere svolti in presenza.


Naturalmente vengono descritte le tematiche che verranno affrontate: il travaglio, il parto, l'allattamento, le prime cure, insomma tutto quello su cui una futura mamma ha tanti dubbi. Ma c'è una tematica che ancora manca in questi corsi: la prematurità. In Italia circa 32 mila bambini, nasce prima della trentasettesima settimana di gestazione (dati del 2019) pertanto il loro primo periodo di vita lo passeranno in una TIN (Terapia Intensiva Neonatale).


Quando incontriamo i genitori durante le visite a domicilio ci dicono spesso che nei primi giorni dopo il parto si sono sentiti catapultati in un mondo del tutto sconosciuto. Le frasi che ricorrono sono:


"non sapevo neanche che esistesse una TIN"


"avevo sentito parlare di prematurità ma non avevo idea di cosa fosse veramente"


"non sapevo che bambini così piccoli (500gr) potessero sopravvivere..."


Entrare in una terapia intensiva è come accedere in una terra sconosciuta, fatta di suoni e ambienti completamente diversi da quelli che si fantastica durante la gravidanza.

I neogenitori a quel punto devono affrontare una nuova esperienza, ognuno con modalità diverse. Da una parte abbiamo i neopapà i quali ci raccontano del senso di impotenza e di smarrimento che provano nell’affrontare una situazione del tutto sconosciuta, nonostante abbiano frequentato corsi preparto insieme alle compagne.


Infatti chi ha vissuto l’esperienza del parto prematuro sa benissimo come il papà sia una figura importantissima che spesso deve fare da ponte di collegamento tra la neomamma e il piccolo in TIN. Il papà infatti riporta alla mamma lo stato di salute del bimbo, le mostra le prime foto, sbriga tutte le pratiche burocratiche… il tutto navigando nel buio, scoprendo giorno dopo giorno cosa significa avere avuto un bimbo prematuro e purtroppo facendo affidamento solo sulle proprie forze e strumenti a disposizione.


Dall’altra abbiamo le neomamme che devono improvvisamente abbandonare la costruzione del loro “bambino immaginato” e rinunciare al “normale” ritorno a casa con in braccio il loro piccolo subito dopo il parto. Infondo è di questo che si parla nei corsi di preparazione al parto: travaglio, parto, rientro a casa. Non è contemplato nessun imprevisto.

 

Sono tutti aspetti che ci vengono puntualmente raccontati durante gli incontri e che hanno come filo conduttore la mancanza di informazioni.

 

Questi racconti ci hanno sempre molto colpite perchè ci chiediamo come sia possibile che una futura mamma conosca tutto della gravidanza e del parto ma ignori cosa sia la prematurità ma soprattutto non sappia dell'esistenza della TIN? Quando capita di parlare con organizzatori dei corsi ciò che ci viene risposto è che non bisogna parlare di certi argomenti durante i corsi preparto per non "portare sfortuna" o per non agitare le future mamme. Ma davvero ha un risvolto negativo per le donne in gravidanza sapere che esistono reparti e personale medico altamente qualificati che riescono a salvare tantissimi bambini? Noi pensiamo di no! Siamo piuttosto dell'idea che possa essere un valore aggiunto ai corsi preparto.


Inoltre per moltissime mamme che partoriscono pretermine, nemmeno hanno potuto partecipare ai corsi perché, nella media, iniziano dalla 30ma settimana di gestazione. Sarebbe quindi estremamente importante che, oltre ad informazioni corrette ed esaustive, ci fosse l’opportunità di offrire alle gestanti dei percorsi anticipatori che comprendano argomenti più ampi rispetto alla preparazione al parto e che possano addentrarsi anche su particolari aspetti della gravidanza.


Dei genitori informati, in caso di parto prematuro, saranno capaci di attivare tutta una serie di risorse ad esempio chiedendo supporto alle associazioni di genitori di bimbi prematuri presenti in tutte le città italiane o informandosi sui centri neonatologia più vicini, solo se vengono fornite le corrette informazioni anche durante i corsi preparto.

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